Roma, 7 luglio 2012 – E’ stato l’ultima delle riserve, quello che deve attendere che se ne facciano male o vengano squalificati due del suo stesso ruolo per fare la sua apparizione in campo. Oggi è l’uomo che può decidere le sorti di una squadra per la prossima stagione. La comparsa è Matteo Gianello, l’ex terzo portiere, del Napoli, l’uomo che ha ammesso di aver tentato una combine, in occasione di un Samp-Napoli, ma di non esserci riuscito. E che potrebbe far pagare il Napoli con una pena che va da un punto o due di penalizzazione, fino alla esclusione dalla prossima Europa League. Già indagato dalla Procura di Napoli, doveva essere ascoltato ieri dai magistrati partenopei e oggi dai magistrati federali, ma in sua vece, in entrambi i casi, c’è arrivato un certificato medico. E dire che l’interrogatorio di ieri era stato lo stesso Gianello a sollecitarlo. Per dire cosa rispetto a quanto già ammesso, parzialmente o totalmente, non è dato sapere. Di certo le sue rivelazioni sono rilevante in sede di giustizia sportiva. Dove il Napoli è chiamato a chiarire alcune partite. Napoli-Parma, del 10 aprile 2010, Lecce-Napoli dell’8 maggio 2011 e Napoli-Inter del 15 maggio 2011. Gare per le quali è stata avanzata una richiesta di archiviazione dagli stessi magistrati napoletani. Dal punto di vista penale, l’indagine resta in piedi per la sula Sampdoria-Napoli del 16 maggio 2010. Nell’occasione, Gianello avrebbe proposto a Grava e Cannavaro di perdere l’incontro. Ricevendo un netto rifiuto.
Mazzarri. “Sono venuto a dare il mio contributo ai giudici in un momento in cui c’è bisogno di chiarezza, come ho già fatto l’altra volta quando sono stato chiamato (dalla Procura di Napoli, ndr). Con grande serenità. Paura? Ma state scherzando». Walter Mazzarri ha commentato così, entrando in Procura federale, la sua convocazione da parte degli inquirenti federali nell’ambito del filone partenopeo dell’inchiesta sul calcioscommesse. All’uscita il tecnico di San Vincenzo si è limitato a un “Forza Napoli”. Più loquace il legale, Mattia Grassani. A chi gli domandava se gli 007 federali si fossero focalizzati anche su Napoli-Inter del 15 maggio 2011, Grassani ha precisato che al tecnico non è stato chiesto di “nessuna gara in particolare”. “È stato domandato a Mazzarri della preparazione, delle metodologie – ha aggiunto – e di come lui aveva visto queste gare, ma la sua risposta è stata per tutte le gare: nulla di anomale e si è svolto tutto regolarmente”.
Cannavaro. “Ha risposto in assoluta tranquillità su quanto già chiesto dalla Procura di Napoli. La partita con la Samp? Sì, l’audizione si è limitata a quello”. Così l’avvocato Ruggiero Malagnini ha commentato invece l’interrogatorio di Cannavaro. Sulla stessa linea difensiva anche Giuseppe Mascara, anche lui citato da Gianello ma per Brescia-Catania, che agli inquirenti di via Po ha confermato quello che aveva dichiarato ai pm campani.
Il poliziotto infiltrato. Intanto, dalle carte della Procura di Napoli emerge ora un rapporto segreto della Squadra Mobile. Pare, infatti, che per un po’ Gianello sia stato intercettato, pedinato e avvicinato spesso da un finto amico. Una sorta di infiltrato. Un poliziotto che in una relazione, aveva riferito ai magistrati alcune confidenze di Gianello. Al portiere-comparsa non restano che due strade: confermare la versione alla Procura a Napoli, patteggiando una squalifica breve quale premio della collaborazione. Oppure smentire, rischiando una condanna federale che gli impedirebbe in futuro anche solo di allenare i portieri.
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